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R.E.N.T.RI: cosa cambia dal 15 dicembre 2025 per le piccole imprese

MJ work Salvatore

22 ott 2025

Obbligo di iscrizione per società con meno di 10 dipendenti

Dopo le grandi e medie imprese, ora tocca anche alle realtà più piccole: l'obbligo di iscrizione per i produttori di rifiuti pericolosi con meno di 10 dipendenti scatterà a breve. Ecco cosa c'è da sapere per non farsi trovare impreparati.


La gestione dei rifiuti in Italia sta’ vivendo un importante transizione verso il digitale. Questo è possibile grazie al R.E.N.T.RI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) il nuovo sistema che sostituirà (gradualmente) i tradizionali registri cartacei di carico e scarico e i Formulari di Identificazione del Rifiuto (FIR).

Dopo una prima fase dedicata alle aziende più strutturate, ora i riflettori sono puntati sulle piccole e piccolissime imprese. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 15 dicembre 2025.

A partire da quel giorno, infatti, si aprirà la finestra temporale per l'iscrizione obbligatoria anche per le imprese produttrici di rifiuti pericolosi che impiegano meno di dieci dipendenti. Avranno tempo per adeguarsi fino al 13 febbraio 2026.

Ma cosa significa questo per un piccolo artigiano, un'autofficina, un centro estetico o qualsiasi altra attività che, nel suo ciclo produttivo, genera i cosiddetti “rifiuti pericolosi”?


Cos'è il R.E.N.T.RI?


Il R.E.N.T.RI è, in sintesi, una piattaforma digitale gestita dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il cui scopo è chiaramente definito: tracciare in tempo reale l'intero percorso dei rifiuti pericolosi, dal momento in cui vengono prodotti fino alla loro destinazione finale (smaltimento o recupero).


Questo sistema introduce due nuovi modelli digitali che sostituiranno quelli cartacei:

  1. Il Registro cronologico di carico e scarico digitale.

  2. Il Formulario di Identificazione del Rifiuto (FIR) digitale.


L'obiettivo è avere un  quadro nazionale completo e aggiornato della produzione e gestione dei rifiuti. Per farlo sarà necessario: aumentare la trasparenza, semplificare i controlli e combattere le gestioni illecite.


obbligo per le piccole imprese: chi riguarda?


La normativa ha previsto un'entrata in vigore scaglionata, basata sulla dimensione dell'impresa e sulla tipologia di rifiuti prodotti. La scadenza che ci interessa è la terza e ultima:

  • Dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026: Obbligo di iscrizione per tutti gli altri produttori rifiuti pericolosi non rientranti nelle categorie precedenti.

Questa dicitura include le piccole realtà con meno di 10 dipendenti, che fino ad oggi potevano gestire la loro produzione di rifiuti pericolosi con registri e formulari cartacei.


Quali sono i rifiuti pericolosi?


Spesso le piccole imprese non sono pienamente consapevoli di produrre rifiuti pericolosi. Non parliamo, infatti, solo di scorie chimiche industriali, ma anche di scarti comuni in molte attività quotidiane. Un rifiuto è definito "pericoloso" quando contiene sostanze che possono essere dannose per la salute umana o per l'ambiente (infiammabili, tossiche, corrosive, cancerogene, ecc.).


Alcuni esempi comuni per le piccole attività includono:


  • Autofficine e carrozzerie: Oli esausti, batterie al piombo, filtri dell'olio, liquidi antigelo, vernici e solventi, stracci sporchi di sostanze pericolose.

  • Saloni di bellezza e parrucchieri: Contenitori di spray (lacche, ecc.), flaconi di prodotti chimici specifici (tinte), aghi per tatuaggi o trucco permanente (rifiuti a rischio infettivo).

  • Imprese di pulizia: Contenitori di detergenti e disinfettanti professionali con simboli di pericolosità.

  • Studi medici e dentistici: Rifiuti a rischio infettivo (aghi, siringhe, garze), liquidi di sviluppo radiografico;

·         Qualsiasi ufficio: Toner e cartucce di stampa esauriti, lampade al neon.

Se la tua attività produce anche solo uno di questi rifiuti, l'obbligo RENTRI ti riguarda.


Come prepararsi al cambiamento, il supporto di una consulenza esperta


Il passaggio al digitale, specialmente per una piccola impresa già oberata di adempimenti, può sembrare complesso. La paura di sbagliare, di incorrere in sanzioni o di perdere tempo prezioso è legittima.

Ecco cosa può fare concretamente una realtà come MJ Work per aiutare le imprese:

  1. Check-up e Analisi Iniziale: Verificare se l'impresa rientra effettivamente nell'obbligo R.EN.T.R.I, analizzando i codici CER dei rifiuti prodotti e il numero di dipendenti.

  2. Supporto all'Iscrizione: Assistere l'impresa in tutta la fase burocratica di prima iscrizione alla piattaforma telematica, gestendo la procedura ed evitando errori.

  3. Consulenza Continua: Fornire un supporto costante per risolvere dubbi sulla corretta classificazione di un rifiuto, sulla gestione di casi particolari o su eventuali aggiornamenti normativi.


Conclusione 


Il RENTRI rappresenta un passo obbligato verso la sostenibilità e la trasparenza. Per le piccole imprese, la scadenza del 15 dicembre 2025 è un appello a non rimandare: informarsi e organizzarsi per tempo, magari affidandosi a consulenti esperti, è la strategia migliore per trasformare un obbligo complesso in una gestione ordinata e senza stress.

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