
Ragosta Maria Chiara
10 mar 2025
📌Da INAIL un manuale informativo sull'esposizione in ambito occupazionale
Le allergie rappresentano patologie che hanno raggiunto una diffusione epidemica al punto che il 30-40% della popolazione mondiale soffre almeno di una forma di allergia. I pollini sono tra i primi agenti allergizzanti di origine biologica a essere stati identificati, sono modulati dalle variabili ambientali e in particolare dal cambiamento climatico. I pollini sono in grado di interagire con i contaminanti di natura chimica e le esposizioni in ambienti a maggiore urbanizzazione possono determinare esiti più gravi delle patologie allergiche. Le metodologie tradizionali, innovative, la formazione, l’informazione e la comunicazione consentono di effettuare una gestione integrata e multidisciplinare del rischio da allergie.
L’allergia ai pollini può avere effetti significativi anche nell’ambito della sicurezza sul lavoro, soprattutto in determinati contesti lavorativi e per specifici settori. Ecco alcuni aspetti da considerare:
1. Impatto sulla salute e produttività :
Le persone che soffrono di allergie ai pollini possono sperimentare sintomi come starnuti, prurito agli occhi, naso che cola, affaticamento, difficoltà respiratorie (rinite allergica o asma) e mal di testa. Questi sintomi possono influenzare negativamente la concentrazione e la capacità di eseguire compiti che richiedono precisione, attenzione e reattività . Se i lavoratori non sono in grado di concentrarsi correttamente o si sentono male a causa degli allergeni, potrebbero aumentare i rischi di incidenti o infortuni.
2. Lavoratori esposti all'ambiente esterno (es. edilizia, agricoltura, giardinaggio):
- Esposizione diretta all'esterno: I lavoratori che operano all'aperto, come quelli in agricoltura, edilizia, giardinaggio, o lavori forestali, possono essere esposti a una maggiore concentrazione di pollini, soprattutto durante la primavera e l'estate, quando i livelli di allergeni nell'aria sono più alti.
- In questi settori, l’allergia ai pollini può aumentare il rischio di malesseri durante il lavoro e ridurre la resistenza fisica del lavoratore, impedendogli di eseguire le mansioni in sicurezza.
3. Lavoratori con asma allergica:
Se un lavoratore soffre di asma legato ai pollini, l’esposizione a questi allergeni potrebbe causare crisi respiratorie o difficoltà respiratorie anche gravi. Questo potrebbe portare a situazioni di pericolo, soprattutto in ambienti di lavoro in cui è richiesto un sforzo fisico elevato o una concentrazione estrema, come nel caso di lavori con macchinari pesanti o in spazi confinati.
4. Settori con lavoro in ambienti chiusi:
Anche in ambienti chiusi, come uffici o fabbriche, se l'aria non è ben ventilata, i pollini potrebbero entrare e provocare allergie nei lavoratori, causando disagio e riduzione delle performance. In ambienti industriali o di produzione, dove l'attenzione e la precisione sono fondamentali, un lavoratore allergico potrebbe essere esposto a rischi maggiori.
5. Misure di prevenzione e protezione:
- Monitoraggio dei livelli di pollini: Nei periodi in cui i pollini sono più concentrati nell'aria, le aziende potrebbero dover monitorare i livelli di polline e gestire l’esposizione dei lavoratori all’esterno, cercando di limitare l'esposizione o offrire spazi coperti.
- Indossare DPI specifici: Per i lavoratori che sono particolarmente sensibili agli allergeni, l’uso di mascherine filtranti, occhiali protettivi e abbigliamento protettivo può aiutare a ridurre il contatto con il polline. Esistono mascherine specifiche per allergie che possono essere utili per proteggere il viso e le vie respiratorie.
- Ventilazione e purificazione dell'aria: In ambienti chiusi, l'installazione di sistemi di ventilazione e purificazione dell'aria potrebbe ridurre la concentrazione di pollini nell’ambiente di lavoro.
- Formazione e consapevolezza: Educare i lavoratori a riconoscere i sintomi dell'allergia ai pollini e ad adottare comportamenti preventivi (come rimanere al riparo durante i picchi di polline) è un’altra misura importante. In alcuni casi, i lavoratori potrebbero aver bisogno di consulenze mediche o di adattamenti lavorativi.
6. L’aspetto psicologico e il benessere:
Il malessere derivante dalle allergie può anche influire sul benessere psicologico del lavoratore, portando a stress o frustrazione. In tal caso, le aziende dovrebbero considerare l’importanza di un ambiente lavorativo che supporti il benessere fisico e psicologico dei dipendenti.
Conclusione:
L'allergia ai pollini è un fattore che può influire sulla sicurezza sul lavoro in vari modi, aumentando i rischi legati alla salute dei lavoratori e alla loro capacità di concentrarsi o svolgere compiti fisicamente impegnativi. Le misure preventive e l'adattamento dei processi lavorativi sono fondamentali per ridurre i rischi e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti, inclusi coloro che soffrono di allergie stagionali.
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Fonte: Inail.it