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Norme Tecniche ed indici di Stress Termico

MJ Work

5 giu 2024

☀ Pubblicazione INAIL per conoscere il rischio degli ambienti severo caldo

Con l'arrivo della stagione estiva ecco che si ripresenta anche il rischio di Stress termico nei luoghi di lavoro.


Negli ambienti severi caldi si verifica l’innalzamento della temperatura del nucleo corporeo, di conseguenza il sistema termoregolatore attiva una serie di meccanismi per dissipare l’eccesso di calore (vasodilatazione, sudorazione, ecc.). Quando tali meccanismi non sono sufficienti per garantire lo stato di omeotermia, si possono avere disturbi patologici più o meno gravi determinati da disordini dovuti alla instabilità del sistema cardio-circolatorio e squilibri elettrolitici, con conseguenze, talvolta, persino fatali.


Il rischio maggiore è rappresentato dal colpo di calore. Quest’ultimo è dovuto a diversi fattori, quali l’elevata temperatura ambientale, l’acclimatazione inadeguata, nonché a fattori legati strettamente alle caratteristiche individuali.


Il colpo di calore si manifesta improvvisamente con cefalea, vertigini, astenia, disturbi addominali e può portare al delirio. Quando tale temperatura sale sopra i 42°C circa, numerosi organi possono essere danneggiati e si può arrivare alla morte nel 15-25% dei casi.


Una metodologia di valutazione del rischio interessante ed efficace viene proposta da INAIL, utilizzando la norma UNI EN ISO 7243:2017 (Ambienti caldi – Valutazione dello stress termico per l’uomo negli ambienti di lavoro), basata sull’indice WBGT (temperatura a bulbo umido e del globo termometro) e la norma UNI EN ISO 7933:2005 (Ergonomia dell’ambiente termico - Determinazione analitica ed interpretazione dello stress termico da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile), che utilizza, ai fini della valutazione, il metodo PHS (Predicted Heat Strain).

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