Ragosta Maria Chiara
5 dic 2024
🏭 Le condanne dopo la strage avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 dicembre
Sono passati 17 anni da quel tragico 6 dicembre 2007, in cui otto operai furono coinvolti in un'esplosione all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino, che causò la morte di sette di loro.
Le vittime sono Antonio Schiavone, 36 anni, deceduto il 6 dicembre 2007, nel luogo dell'incidente; Roberto Scola, 32 anni, Angelo Laurino, 43 anni, Bruno Santino, 26 anni, deceduti il 7 dicembre 2007; Rocco Marzo, 54 anni, deceduto il 16 dicembre 2007; Rosario Rodinò, 26 anni, deceduto il 19 dicembre 2007; Giuseppe Demasi, 26 anni, deceduto il 30 dicembre 2007.
Si è chiuso con 6 condanne definitive il tragico processo durato 9 anni nei confronti dei sei imputati per il rogo alla Thyssen dove morirono 7 operai .
Condannati a 6 anni e 3 mesi a Gerald Priegnitz (datore di lavoro e responsabile amministrativo) e Marco Pucci (datore di lavoro e responsabile commerciale). 6 anni e 8 mesi per Cosimo Cafueri (responsabile del servizio prevenzione e protezione), a 7 anni e 2 mesi Raffaele Salerno (ex direttore dello stabilimento) e a 7 anni e 6 mesi Daniele Moroni (responsabile investimenti antincendio).
La pena più gravosa è per l'ex amministratore delegato e datore di lavoro Harald Espenhahn, con una pena di 9 anni e 8 mesi.
Sono stati dunque ritenuti responsabili di incendio colposo aggravato, omissione delle basilari cautele antinfortunistiche e di omicidio colposo.
Dopo la sentenza definitiva del 13.05.2016 i quattro manager italiani, Moroni, Salerno, Cafueri e Pucci, sono stati incarcerati in Italia.
Per i due manager tedeschi, le autorità italiane hanno emesso mandati di cattura europei, ma la Germania ha adeguato le pene secondo la propria legislazione, che prevede un massimo di 5 anni per omicidio colposo aggravato. Di conseguenza sono state ridotte le pene.
Attualmente Priegnitz ha scontato la pena in regime di semilibertà, lavorando di giorno e tornando la sera in carcere. E' stato rilasciato dopo aver scontato 2 anni e 4 mesi.
Espenhahn è invece entrato in carcere ad agosto 2023, con regime di semilibertà, dopo 16 anni dalla condanna.