
Ragosta Maria Chiara
10 gen 2025
📝Pubblicato da INAIL il manuale con le indicazioni in caso di infortunio
Le azioni di primo soccorso da mettere in atto in caso di intossicazione da agenti chimici nei contesti lavorativi, richiedono competenza rispetto alle modalità di intervento e conoscenza delle caratteristiche di pericolosità dei prodotti, dei sintomi e segni evidenziabili e delle opportune procedure. Questo perché, paradossalmente, un’azione inappropriata o improvvisata può determinare effetti avversi ancora peggiori rispetto a quanto possibile a causa del contatto con l’agente chimico.
Il manuale pubblicato da INAIL vuole essere uno strumento di facile consultazione per i datori di lavoro, gli addetti al primo soccorso aziendale e i lavoratori che possano trovarsi a dover intervenire in caso di infortunio dovuto ad agenti chimici.
Gli effetti sulla salute dovuti all’esposizione ad agenti chimici possono essere sia locali che sistemici, sia acuti che cronici variando a seconda dell’organo bersaglio, della dose, della frequenza, della durata e della via di esposizione.
Gli effetti acuti sulla salute possono essere osservati immediatamente o subito dopo un’esposizione e spesso sono legati a esposizioni consistenti di breve durata. In genere, i sintomi diminuiscono quando l’esposizione termina, tuttavia, secondo la quantità/dose dell’agente chimico e le sue caratteristiche intrinseche di pericolosità il danno può essere permanente, fino alla morte, anche per una singola esposizione. Più facilmente questo tipo di effetti
rientrano in una definizione di infortunio sul lavoro e richiedono una costante attività di gestione in sicurezza dell’ambiente di lavoro, poiché l’esposizione di questo tipo si realizza tipicamente in caso di eventi accidentali.
Un effetto cronico è un effetto negativo sulla salute derivante dall’esposizione per lunghi periodi a una sostanza chimica. I sintomi di solito non diminuiscono quando l’esposizione si ferma. Possono produrre effetti anche gravi come ad esempio: cancerogenesi, mutagenesi, tossicità riproduttiva, tossicità d’organo. Questo tipo di effetti sono quelli maggiormente coinvolti nella definizione di malattia professionale e su cui il medico del lavoro agisce in ottica preventiva con le visite di sorveglianza sanitaria periodica.
Una stessa sostanza chimica può causare effetti sia acuti che cronici.
I segni di un’esposizione sono manifestazioni “esterne”, obiettive, a volte misurabili; sono spesso temporanei e possono terminare quando la fonte dell’esposizione viene rimossa.
I sintomi, invece, sono percepiti solo dalla persona che li prova (come dolore, vertigini, intorpidimento, ecc.).
Nei casi in cui l’infortunio sia determinato dal contatto con agenti chimici le situazioni che possono verificarsi rientrano a grandi linee nelle seguenti categorie:
incendio e quindi corrispondente intossicazione da fumi di combustione, a causa della presenza di composti infiammabili e comburenti, oltre alla possibilità di ustioni anche estese che potrebbero condurre alla morte dell’infortunato. La composizione dei fumi può essere molto diversa e determinare specifiche intossicazioni acute fino anche ad un esito fatale;
esplosione: in questi casi l’infortunio che può occorrere può determinare danni fisici particolarmente immediati e gravi, partendo da contusioni ed ematomi fino al decesso dell’infortunato;
intossicazione acuta per eventi accidentali che determinano un’esposizione talvolta consistente a sostanze chimiche, sia per inalazione che ingestione o assorbimento cutaneo, e che può determinare segni e sintomi specifici in base al tipo di agenti chimici fino, in casi estremi, al decesso dell’infortunato.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI
Tra le principali misure per la prevenzione e la protezione della salute e sicurezza dei lavoratori contro gli agenti chimici si prevede:
la sostituzione di agenti e/o processi pericolosi con altri non pericolosi;
la progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici per l’utilizzo, la manipolazione, lo stoccaggio, il trasporto, lo smaltimento degli agenti chimici;
l’uso di attrezzature idonee e manutenzione delle stesse;
l’adozione di misure organizzative;
l’uso di sistemi di protezione collettivi alla fonte del rischio e, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l’esposizione, l’uso di DPI;
la predisposizione di misure per la gestione dell’emergenze;
la vigilanza sulla reale applicazione delle procedure lavorative adottate;
la limitazione della presenza di fonti di accensione attraverso specifiche misure procedurali e organizzative;
l’informazione, la formazione e l’addestramento, che devono essere effettuati al momento dell’assunzione, in occasione del trasferimento o del cambiamento di mansioni e al momento dell’introduzione di nuovi agenti chimici pericolosi nel ciclo produttivo.
Il manuale inoltre offre una serie di schede con le indicazioni generali di primo soccorso in caso di incidenti con agenti chimici come:
Agenti corrosivi
Idrocarburi
Gas irritanti
Asfissianti
Pesticidi
Gas semiconduttori
Metalli pesanti
Per ogni categoria sono indicati i segni e sintomi tipici, le misure di intervento in caso di esposizione accidentale (Cutanea, Ingestione, Inalazione, Oculare), DPI da indossare in caso di intervento.
Fonte: Inail.it
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