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- Chi è il Preposto? | MJ Work
< Back Chi è il Preposto? MJ Work 26 ott 2020 📚Obblighi e responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro Obbligo normativo di tutti i datori di lavoro è quello di tutelare la salute e la sicurezza dei propri lavoratori. Per svolgere questo importante compito il datore di lavoro si avvale di alcune figure ausiliarie, tra le quali ruolo decisamente importante svolgono i Preposti : vediamo insieme quali sono i compiti e le responsabilità di queste figure. Partiamo dalla definizione di preposto che troviamo già all’art. 2 comma e) del D.Lgs 81/2008, in cui viene identificato come la ‘persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;’. Il preposto, dunque, è colui che osserva come si lavora in azienda e verifica se le modalità di svolgimento del lavoro rispettano le norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori ( sovrintende e controlla ), e, ovviamente ‘nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli’ , garantisce che le direttive in materia di sicurezza sul lavoro impartite dall’azienda (e quindi non redatte da lui) siano rispettate , (attenzione che il verbo garantire vuol dire assicurare sotto la propria responsabilità ), e per farlo esercita un ‘funzionale potere di iniziativa’. Per questo, il datore di lavoro deve offrire al preposto una formazione adeguata e specifica in quanto egli deve sapere come operare, e deve sapere che, se da quel ‘funzionale potere di iniziativa’, scaturiscano infortuni o malattie professionali, la cui causa è riconducibile a carenze nel sistema di sicurezza aziendale, possono esserci conseguenze pesanti anche sul piano penale. Vi porto un esempio per riflettere (Cassazione Penale, sentenza n. 39134 pubblicata il 29 agosto 2018 – Uso di un carrello elevatore privo di lampeggiante: La Corte di Appello di Lecce, in parziale modifica della sentenza di primo grado quanto alla posizione del coimputato R.G., per quanto rileva in questa sede, ha confermato la condanna alla pena sospesa di un mese di reclusione di G.R. per il reato di cui agli artt. 113 e 590, terzo comma, cod.pen. in relazione all’art. 583, secondo comma, cod.pen., per avere, quale dipendente della C.s.p.a., con la mansione di capo turno squadra di pulizia, cagionato lesioni gravissime a S.F., altro dipendente della C. s.p.a., per negligenza, imprudenza, inosservanza delle norme sulla prevenzione infortuni sul lavoro, consistita nel consentire a quest’ultimo di usare un carrello elevatore privo di lampeggiante funzionante sul tetto della cabina guida, determinandone l’investimento da parte di altro mezzo). Il preposto (capo turno) viene accusato (insieme al datore di lavoro e al carrellista), non per aver investito il lavoratore, ma per aver permesso ad un suo lavoratore di utilizzare un carrello elevatore che non presentava tutti i dispositivi di sicurezza funzionanti. Quanti di voi si ritrovano in questa situazione? Finchè va tutto bene, ma attenzione che quella volta che va male dopo non è possibile tornare indietro. Infatti il legislatore pone in capo al preposto, oltre agli obblighi già previsti in quanto lavoratori (art. 20 D.Lgs 81/2008), anche una serie di obblighi specifici gravanti su questo ruolo, stabiliti direttamente dalla legge ed indicati all’art. 19 del D.Lgs 81/2008 , dai quali egli non può sottrarsi, con ripercussioni di carattere penale (arriviamo anche all’arresto fino a due mesi o all’ammenda fino a 1.474,21 euro). Attenzione che qui il carattere penale delle sanzioni deriva dall’art. 437 del Codice Penale ‘Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro : Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni’, in cui con ‘cautele contro gli infortuni sul lavoro’ possiamo intendere tutto ciò che ci tutela da un evento infortunistico, dai DPI e DPC, alla segnaletica, alle procedure ed alla corretta formazione ed informazione. Ma è obbligatorio avere dei preposti? Generalmente no, il datore di lavoro non è obbligato a nominare un preposto, ed in questo caso il datore di lavoro assolve direttamente egli stesso le funzioni di preposto. Vi sono tuttavia alcune attività che espongono il lavoratore ad un rischio tale per cui è obbligatoria per legge la nomina di un preposto con funzione di sorveglianza e sono: montaggio e smontaggio delle opere provvisionali; costruzione, sistemazione, trasformazione o smantellamento di una paratoia o di un cassone; lavori di demolizione; lavori in spazi confinati; lavori di installazione di segnaletiche stradali. E come può il Preposto, assolvere ai propri obblighi e fare tutto quanto richiesto (che è indispensabile per operare in sicurezza) se non si è oggetto e soggetto di adeguati e mirati percorsi formativi? MJ Work offre l’esperienza dei suoi Docenti e Tecnici maturata in tanti anni di formazione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, per percorsi formativi anche personalizzati. I corsi realizzati da MJ Work sono conformi a quanto previsto dal D.Lgs 81/2008 ed agli Accordi Stato Regione del 21/12/2011 e 07/07/2016. Previous Next
- Pubblicata la Circolare con le Indicazioni sulla norma UNI 9994-1:2024 | MJ Work
< Back Pubblicata la Circolare con le Indicazioni sulla norma UNI 9994-1:2024 Ragosta Maria Chiara 7 ott 2024 🔥 Nuova edizione della norma tecnica contenute nella Circolare del Ministero dell'Interno Il 25 Luglio 2024 è stata pubblicata l'edizione 2024 della UNI 9994-1 “Apparecchiature per estinzione incendi - Estintori di incendio - Parte 1: Controllo iniziale e manutenzione”. La norma definisce i criteri per effettuazione della sorveglianza, del controllo iniziale, del controllo periodico, della revisione programmata e del collaudo degli estintori di incendio (portatili e carrellati), al fine di garantirne l’efficienza. Il 16 Settembre inoltre, il CNVVF ha emesso una circolare informativa in merito alle modifiche e indicazioni avvenute nella norma in oggetto. In questa nostra comunicazione si vuole riepilogare le differenze del testo normativo e le indicazioni date dalla circolare ministeriale. Le principali modifiche sono nella terminologia utilizzate e le definizioni oltre che ad alcune modifiche nei tempi di manutenzione per alcune tipologie di estintori d'incendio. La revisione della norma ha portato alcuni importanti cambiamenti tra cui: - Definizioni e campo di applicazione - Revisione dei tempi di manutenzione - Documentazione da rilasciare in fase di attività di manutenzione - Chiarimenti tecnici rispetto all'edizione 2013 Il chiarimento dato dal CNVVF indica che fa sempre fede le indicazioni di periodicità indicate nel libretto di uso e manutenzione allegato all'estintore in fase di vendita rilasciato dal fabbricante: Si ricorda che, essendo una norma tecnica, è entrata in vigore dal 25 luglio 2024. Fonti: Uni.com Ministero dell'Interno DCPREV.REGISTRO UFFICIALE.2024.CIRC.UNI9994 .pdf Scarica PDF • 3.15MB Previous Next
- DUVRI: Cos'è, Chi lo Redige e Perché è Fondamentale | MJ Work
< Back DUVRI: Cos'è, Chi lo Redige e Perché è Fondamentale Ragosta Maria Chiara 1 ago 2025 Un'analisi completa sul Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza, un obbligo spesso sottovalutato. Nel mondo della sicurezza sul lavoro, il D.Lgs. 81/08 stabilisce una serie di obblighi e documentazioni che spesso, per la loro complessità, rischiano di essere ignorati o non applicati correttamente. Tra questi, uno dei più importanti è il DUVRI , il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza. Ma cos'è esattamente, chi deve redigerlo e, soprattutto, in quali situazioni è obbligatorio? In questo articolo faremo chiarezza, con un'attenzione particolare a quei casi che molti tendono a trascurare. 1. Cos'è il DUVRI? Il DUVRI è un documento essenziale che mira a prevenire i rischi derivanti dall'interferenza tra le attività svolte da diverse aziende che operano nello stesso luogo di lavoro. In parole semplici, quando un'azienda "committente" affida dei lavori a un'azienda "appaltatrice" (o a più aziende), il DUVRI serve a coordinare le misure di sicurezza per evitare che l'una metta in pericolo l'altra. L'obiettivo è individuare, valutare e gestire i rischi specifici che nascono proprio dalla coesistenza delle diverse attività. 2. Chi lo redige? La responsabilità della redazione del DUVRI ricade sul Datore di Lavoro committente . È lui che deve promuovere la cooperazione e il coordinamento tra le imprese coinvolte. Tuttavia, il DUVRI non è un'attività solitaria: il committente deve collaborare attivamente con i datori di lavoro delle imprese appaltatrici. Questi ultimi, infatti, sono tenuti a fornire tutte le informazioni necessarie sui rischi specifici delle loro attività. Il DUVRI deve essere allegato al contratto d'appalto o di fornitura, diventando così parte integrante dell'accordo. 3. Quando e cosa deve valutare il DUVRI? La domanda cruciale è: quando scatta l'obbligo di redazione? L'articolo 26 del D.Lgs. 81/08 è molto chiaro: il DUVRI deve essere redatto ogni volta che un'azienda affida dei lavori a un'impresa esterna, a meno che i lavori rientrino in specifiche deroghe. Un punto fondamentale spesso ignorato riguarda la tempistica: il DUVRI deve essere redatto prima della predisposizione della richiesta di offerta o, per i contratti pubblici, prima della pubblicazione del bando o della lettera di invito. Cosa deve valutare il Datore di Lavoro committente? La valutazione dei rischi da interferenza non è un compito banale. Il Datore di Lavoro committente deve analizzare attentamente le potenziali sovrapposizioni tra le attività, concentrandosi su: Rischi da DVR: I rischi già individuati nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) del committente che possono effettivamente influire sull'appaltatore. Si tratta di una selezione mirata, non di una copia integrale del DVR. Sovrapposizione di attività: I rischi specifici che nascono dalla coesistenza di più imprese che lavorano nello stesso luogo, nello stesso momento. Rischi "immessi": I pericoli che le lavorazioni dell'appaltatore portano all'interno dell'ambiente di lavoro del committente (es. l'uso di macchinari rumorosi o di sostanze chimiche). Rischi specifici del committente: I rischi esistenti nel luogo di lavoro del committente che sono ulteriori rispetto a quelli ordinari dell'attività dell'appaltatore. Modalità particolari di esecuzione: I rischi che derivano da richieste esplicite del committente che comportano modalità esecutive non ordinarie. Vediamo ora cosa dice la legge, analizzando i commi più significativi: Estratto dall'art. 26 del D.Lgs. 81/08 Comma 3: «Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione e il coordinamento elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze.» Commento: Questo comma stabilisce il principio fondamentale. Il Datore di Lavoro committente è il soggetto responsabile della redazione del DUVRI, il quale deve essere un unico documento che coordini tutti i soggetti coinvolti e indichi le misure di sicurezza. Comma 3-bis: «Le disposizioni di cui al comma 3 non si applicano ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore a cinque uomini-giorno, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, amianto o fibre artificiali vetrose, da lavori in spazi confinati o dalla presenza di rischi particolari di cui all’allegato XI...» Commento: Questo è il comma che definisce le deroghe. La legge chiarisce che l'obbligo del DUVRI non scatta per i servizi di natura intellettuale o per le semplici forniture. Inoltre, la deroga dei cinque uomini-giorno si applica solo se il lavoro non comporta rischi specifici particolarmente elevati e pericolosi. Questo conferma che anche un'attività all'apparenza semplice, ma con rischi specifici, richiede la redazione del documento. Comma 3-ter: «Il datore di lavoro committente individua i costi relativi alla sicurezza per l’eliminazione dei rischi da interferenza e li indica nel documento di cui al comma 3. Tali costi non sono soggetti a ribasso d’asta.» Commento: Questo comma è cruciale per la trasparenza e la tutela dei lavoratori. La norma impone di specificare i costi per la sicurezza nel DUVRI, stabilendo chiaramente che non possono essere oggetto di ribasso in fase di trattativa o di gara. Questo garantisce che le misure di sicurezza non vengano sacrificate per ragioni economiche. 4. L'importanza del DUVRI (anche per le pulizie!) È qui che vogliamo mettere l'accento: molti pensano che il DUVRI sia necessario solo per lavori edili complessi o per attività ad alto rischio. Non è così! L'obbligo sussiste sempre, ad eccezione di specifici casi , tra cui i servizi di natura intellettuale, le mere forniture di materiali o attrezzature, o i lavori/servizi la cui entità non superi i 5 uomini-giorno annui e che non comportino rischi particolari (es. rischi di incendio elevato, lavori in spazi confinati, esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni, ecc.). Questo significa che anche per attività all'apparenza semplici, il DUVRI è spesso necessario. È il caso di: Lavori di pulizia: Quando un'azienda affida il servizio di pulizia a un'impresa esterna, il DUVRI deve essere redatto per valutare i rischi derivanti dall'uso di prodotti chimici, macchinari, o semplicemente dalla presenza del personale delle pulizie mentre i dipendenti della committente svolgono le loro normali attività. Manutenzioni ordinarie e straordinarie: Che si tratti di un tecnico che viene a riparare un condizionatore, un elettricista che installa nuove prese, o un manutentore che controlla un impianto, il DUVRI è necessario. L'interferenza non è solo fisica, ma può riguardare anche i pericoli legati all'uso di attrezzature o all'interruzione di servizi. Servizi di giardinaggio, derattizzazione, ecc.: Tutte le attività che prevedono l'ingresso di personale esterno per svolgere un compito specifico rientrano in questa casistica. 5. Il DUVRI Dinamico: Un approccio proattivo alla sicurezza Il DUVRI è un documento essenziale, ma spesso la sua efficacia si perde nel tempo se non viene aggiornato. Il concetto di DUVRI dinamico risponde proprio a questa esigenza: la sicurezza non è un adempimento "una tantum", ma un processo continuo. Un DUVRI dinamico è un documento che viene costantemente aggiornato in tempo reale per riflettere eventuali variazioni del progetto, rischi imprevisti, o l'ingresso di nuove imprese. Questo approccio proattivo, pur non essendo un obbligo formale per ogni singolo caso, è la migliore garanzia per la tutela dei lavoratori e per l'efficacia delle misure di sicurezza. Presso MJ Work non ci limitiamo a redigere il DUVRI. Offriamo un servizio di gestione dinamica del DUVRI , accompagnando i nostri clienti durante tutta la durata dell'appalto per assicurare che il documento resti sempre aggiornato e che la sicurezza sia una priorità costante. 6. Lavoratori in somministrazione: un caso particolare Un aspetto che spesso genera confusione riguarda i lavoratori in somministrazione. In realtà, l'art. 26 del D.Lgs. 81/08 è chiaro anche in questo caso, sebbene il rapporto contrattuale sia diverso da un appalto tradizionale. L'agenzia di somministrazione e l'azienda utilizzatrice hanno l'obbligo di cooperare e coordinarsi per la valutazione dei rischi. Di fatto, l'azienda utilizzatrice deve fornire al lavoratore somministrato tutte le informazioni sui rischi specifici del luogo di lavoro. Per formalizzare questo processo e garantire la massima tutela, viene richiesto e redatto il DUVRI, in modo da avere un'evidenza chiara dei rischi da interferenza e delle misure adottate per gestirli, recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali . In particolare, il Datore di Lavoro dell'azienda utilizzatrice ha il compito di informare il lavoratore somministrato sui rischi specifici dell'ambiente in cui andrà ad operare e di fornirgli la formazione e l'addestramento necessari. Conclusioni Il DUVRI non è un semplice adempimento burocratico, ma uno strumento fondamentale per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Ignorarlo, oltre a mettere a rischio i lavoratori, può portare a sanzioni molto pesanti. La spesa necessaria per la sicurezza indicata nel DUVRI costituisce il costo della sicurezza e non può essere oggetto di ribasso d'asta. Se sei un'azienda e affidi qualsiasi tipo di attività a un'impresa esterna, anche se ti sembra banale, fermati a riflettere: c'è un'interferenza? Se la risposta è sì, il DUVRI è un obbligo. Non lasciare nulla al caso. Se hai bisogno di supporto per la redazione o la gestione dinamica del DUVRI, contattaci su www.mjwork.it . I nostri esperti sono a tua disposizione per garantire la massima sicurezza e conformità normativa. Previous Next
- Normativa Scaffalature: Tutto ciò che è fondamentale Sapere per la Sicurezza in Magazzino | MJ Work
< Back Normativa Scaffalature: Tutto ciò che è fondamentale Sapere per la Sicurezza in Magazzino MJ Work Salvatore 13 mag 2025 🎯 Cosa sono le scaffalature industriali? Cosa fare per avere un magazzino a norma di legge? Cosa sono le scaffalature industriali? Le scaffalature industriali, in conformità con le normative UNI EN 15878 e altre norma correlate come la UNI EN 15635 possono essere definite come sistemi di stoccaggio statici metallici progettati per supportare carichi unitari o sfusi all'interno di ambienti industriali, magazzini, centri di distribuzione e altre aree di stoccaggio professionali. sono caratterizzati da una struttura modulare e componibile, e sono progettati per ottimizzare lo spazio verticale e orizzontale disponibile, consentendo un'organizzazione efficiente dei materiali stoccati e un facile accesso agli stessi. Doveri del datore di lavoro (utilizzatore) il datore di lavoro è tenuto ad adempiere a specifici obblighi previsti dal Titolo III del D. lgs. 81/08, garantendo che i propri collaboratori utilizzino attrezzature conformi agli standard di sicurezza vigenti. In linea generale, il datore di lavoro è tenuto ad assumersi le seguenti responsabilità: assicurare che l'installazione e l'utilizzo delle scaffalature avvengano nel rispetto scrupoloso delle istruzioni fornite dal fabbricante ; la documentazione contenente tali informazioni deve essere sempre accessibile in azienda; provvedere affinché, al termine dell'installazione, venga eseguita una verifica iniziale di funzionalità e sicurezza dell'attrezzatura; garantire una manutenzione adeguata nel tempo , attraverso la predisposizione di un piano di manutenzione programmata, finalizzato a preservare costantemente i requisiti di sicurezza delle scaffalature. Ispezioni e verifiche periodiche Prevenendo l'esposizione di lavoratori e terzi a rischi evitabili, è fondamentale eseguire ispezioni periodiche in conformità con le indicazioni della norma UNI EN 15635 . Tali verifiche hanno lo scopo primario di accertare lo stato di conservazione e la funzionalità dei sistemi di stoccaggio assicurando così un ambiente di lavoro che sia efficiente ed al contempo sicuro. Avendo ciò bene a mente l’azienda deve formare una persona responsabile della sicurezza delle scaffalature (PRSES). La norma raccomanda controlli regolari sulla struttura delle scaffalature durante tutto il loro ciclo di vita . Le ispezioni devono essere condotte da personale tecnico qualificato e devono essere eseguite entro un anno dalla verifica precedente. Al termine di ogni ispezione si rende necessaria la stesura di una relazione dettagliata contenente le osservazioni rilevate e le azioni correttive necessarie. Il documento così prodotto è prova dell’effettuata manutenzione, con annesse ispezioni, e deve essere conservato ed esibito in caso di controlli. I danni eventualmente evidenziati vengono classificati secondo tre livelli Livello di danno rosso: l'area interessata deve essere immediatamente isolata e messa in sicurezza, e la scaffalatura deve essere svuotata per consentire l'esecuzione immediata degli interventi necessari. Livello di danno giallo: è richiesto un intervento tempestivo, da effettuarsi entro 30 giorni, per la sostituzione degli elementi danneggiati. Nel lasso di tempo che precede la riparazione la scaffalatura interessata deve essere svuotata. Livello di danno verde: i componenti della scaffalatura sono ritenuti sicuri e possono ancora essere utilizzati. In questo caso, è sufficiente un monitoraggio periodico della struttura e un controllo successivo entro 12 mesi. Conclusione Garantire la sicurezza delle scaffalature nel proprio magazzino non è solo un obbligo di legge, ma un investimento nella protezione dei propri dipendenti e nella continua operatività aziendale. MJ Work, con l’intento di aiutare in questo arduo compito di gestione, offre verifiche in loco per appurare l’idoneità delle proprie scaffalature. Previous Next
- Decreto Sostanze Reprotossiche e Farmaci Pericolosi | MJ Work
< Back Decreto Sostanze Reprotossiche e Farmaci Pericolosi Ragosta Maria Chiara 27 set 2024 📑Pubblicato il D.M. 4 settembre 2024 , n. 135 per il recepimento della Dir. (UE) 2022/431 Pubblicato il DECRETO LEGISLATIVO 4 settembre 2024, n. 135 Attuazione della direttiva (UE) 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2022, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. (GU Serie Generale n.226 del 26-09-2024). La direttiva (UE) 2022/431 estende l’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE alle sostanze tossiche per la riproduzione umana. Il decreto legislativo 4 settembre 2024, n. 135 apporta modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. ⚗ Gli agenti chimici reprotossici sono sostanze che possono causare danni al sistema riproduttivo, compromettendo la fertilità sia maschile che femminile e lo sviluppo del feto o del bambino, o possono incidere sul decorso della gravidanza, portando ad un aumento di rischio di aborti spontanei. Questi agenti possono essere presenti in diversi ambienti, tra cui il luogo di lavoro, l'ambiente domestico e l'ambiente esterno. La protezione dei lavoratori da queste sostanze diventa, quindi, una priorità fondamentale per prevenire potenziali danni alla salute e garantire il benessere sia delle persone coinvolte che delle future generazioni. ⚠ Le sostanze reprotossiche dovranno essere prese in considerazione anche nei r egistri di esposizione , che dovranno essere diversificati tra cancerogeni e tossici per la riproduzione, richiedendo un inevitabile adeguamento della piattaforma informatica per l’invio dei dati e definendo i criteri di inclusione. Per i lavoratori esposti a sostanze reprotossiche, ai sensi della nuova direttiva, come già per i cancerogeni e mutageni, è prevista la sorveglianza sanitaria che rimanda alla necessità di disporre di protocolli di indagine specifici, necessariamente differenziati per genere. Per questi aspetti, il medico competente potrà avvalersi, per gli accertamenti diagnostici, della collaborazione di medici specialisti. Inoltre, è prevista la registrazione di eventi avversi in analogia con la registrazione dei tumori professionali. Alla luce di questi adempimenti che le aziende si troveranno ad affrontare, e in primis alla luce dell’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi, sarà anche importante valutare quali settori di attività economica siano maggiormente coinvolti nel rischio di esposizione occupazionale a sostanze reprotossiche. fonte: inail.it Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali INAIL-sostanzeReprotossiche_DirettivaUe2022_431 .pdf Scarica PDF • 4.65MB DM 135 DEL 04.09.2024 .pdf Scarica PDF • 3.19MB Previous Next
- Schiume Poliuretaniche e Diisocianati | MJ Work
< Back Schiume Poliuretaniche e Diisocianati MJ Work 7 giu 2023 ⚗️Formazione Obbligatoria per gli Utilizzatori a partire dal 24 Agosto 2023 Per garantire la salute degli operatori, il 4 agosto 2020 è stato pubblicato il Reg UE 2020/1149, recepito anche dall’Italia, che OBBLIGA tutti gli utilizzatori di prodotti contenenti diisocianti a svolgere, un CORSO DI FORMAZIONE specifico e ricevere, a seguito del superamento dell’esame un ATTESTATO DI ABILITAZIONE. Ai sensi del REG UE 2020/1149, entro il 24 agosto 2023 gli utilizzatori industriali o professionali che manipolano diisocianati in quantità pari o superiori allo 0,1% o che sono incaricati della supervisione di tali operazioni dovranno aver completato con esito positivo la formazione obbligatoria per l’uso sicuro dei diisocianati. La formazione diisocianati prevede tre livelli: Livello base; Livello intermedio; Livello Avanzato. MJ Work organizza corsi abilitanti in presenza oppure in videoconferenza, della durata di 2 ore a 45,00€ + IVA a partecipante, oppure corsi aziendali a partire da 29,00€+ IVA con almeno 7 partecipanti. Previous Next
- Sicurezza a Costo Zero: Il Voucher per la Formazione in Lombardia | MJ Work
< Back Sicurezza a Costo Zero: Il Voucher per la Formazione in Lombardia MJ work Salvatore 5 giu 2025 📢 Bando Regione Lombardia: Formazione aggiuntiva Finanziata al 100% per la Tua Impresa! Non perdere i Voucher! Nel dinamico panorama imprenditoriale lombardo, la sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo normativo, ma un investimento strategico nel benessere dei lavoratori e nella produttività aziendale. La Regione Lombardia , consapevole di questa importanza, ha lanciato un'opportunità straordinaria: un bando da 1,5 milioni di euro per finanziare al 100% la formazione aggiuntiva in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa è la tua occasione per elevare gli standard di sicurezza della tua impresa senza costi diretti, e MJ Work è qui per guidarti passo dopo passo . Finalità del Bando e a Chi Si Rivolge? Il bando della Regione Lombardia mira a sostenere le imprese che desiderano andare oltre gli obblighi di legge, investendo in una formazione avanzata e specifica sulla sicurezza. L'obiettivo è potenziare le competenze dei lavoratori e dei datori di lavoro, riducendo i rischi e promuovendo una cultura della prevenzione. Possono accedere al sostegno regionale le imprese che soddisfano i seguenti requisiti: Avere sede operativa/unità produttiva localizzata sul territorio di Regione Lombardia . Essere attive e regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di competenza. Avere le seguenti classificazioni ATECO (codice primario o secondario): C 23 – “Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di materiali non metalliferi”; C 33 – “Riparazione manutenzione ed installazione di macchine ed Apparecchiature”; E – “Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento”; F 41 – “Costruzione di edifici”; F 42 – “Ingegneria civile”; F 43 – “Lavori di costruzione specializzati”. I destinatari degli interventi formativi (ovvero chi frequenterà i corsi) devono essere: Datori di lavoro e lavoratori dipendenti (anche beneficiari di trattamenti di integrazione salariale), assunti con contratto di lavoro di diritto privato a tempo indeterminato o a tempo determinato (sia a tempo pieno, sia a tempo parziale), presso una sede operativa/unità produttiva dell'impresa proponente localizzata in Lombardia. Sono esclusi: Lavoratori con contratto di lavoro intermittente (ai sensi del D.Lgs. n. 81/2015). Soggetti con contratto di tirocinio (ai sensi della legge n. 99/2013). Soggetti titolari di cariche societarie che non rientrano tra i titolari, soci e/o lavoratori dipendenti del beneficiario (es. amministratori delegati, componenti del Consiglio di amministrazione, ecc.). Quali Formazioni Sono Ammesse e Come Funzionano i Voucher? Il bando finanzia esclusivamente i percorsi formativi in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro che sono aggiuntivi rispetto alla formazione obbligatoria prevista dalla normativa vigente. Sono ammessi anche corsi che prevedono l'utilizzo di tecnologie innovative, come la realtà aumentata e immersiva . Sono finanziabili solo i percorsi formativi selezionati nell'ambito del Catalogo degli interventi formativi di cui all'allegato 1 dell'Accordo quadro di collaborazione tra INAIL e la Conferenza delle Regioni e delle Province (puoi trovare il catalogo completo alla fine di questo articolo). Il valore del voucher individuale si differenzia in funzione del percorso formativo scelto e della durata: Percorsi di formazione che richiedono l'utilizzo di strumenti di realtà aumentata e immersiva: Ore di corso obbligatorie: 4 Costo orario per destinatario: 75 euro Percorsi di formazione con contenuti teorici: Ore di corso: 2 o 4 Costo orario per destinatario: 40 euro I voucher formativi aziendali si compongono dei singoli voucher destinati a ciascun lavoratore, che potrà fruire di uno o più percorsi formativi, fino al raggiungimento del valore massimo complessivo di 1.200 euro per annualità solare . Attenzione: non sarà possibile richiedere più voucher per la partecipazione a più edizioni del medesimo corso per lo stesso destinatario. I Vantaggi Tangibili per la Tua Impresa: Investire nella sicurezza con i fondi del bando Lombardia porta benefici concreti: Costo Zero: Formazione di eccellenza totalmente finanziata, un'opportunità economica unica che copre il 100% del costo sostenuto . Sicurezza Potenziata: Migliori le competenze del tuo personale, riduci il rischio di infortuni e malattie professionali. Conformità Normativa Avanzata: Vai oltre gli obblighi, dimostrando una forte attenzione alla prevenzione. Reputazione Aziendale: Un ambiente di lavoro sicuro e all'avanguardia aumenta l'attrattività e la credibilità della tua azienda. Produttività: Lavoratori più sicuri e formati sono lavoratori più sereni ed efficienti. Scadenze e Modalità di Erogazione del Voucher: Come Funziona il Rimborso? La domanda deve essere presentata entro il 31 luglio 2025 (ore 17:00) , salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse disponibili. Agire tempestivamente è cruciale. L'erogazione del contributo avviene a seguito dell'ammissione a finanziamento e della conclusione del corso , ed è legata al rispetto di precise condizioni: Completamento del Corso: Il voucher sarà erogato limitatamente ai soggetti destinatari che hanno completato il 100% della durata prevista del corso . Frequenza Minima per Lezione: L'attività formativa è riconosciuta come validamente svolta se il discente ha una presenza pari o superiore a 45 minuti per ogni ora di lezione (articolata in 60 minuti). Validità Didattica e Finanziaria: La validità didattica e finanziaria di ciascun corso sarà riconosciuta al conseguimento del 100% delle presenze totali previste . Attestato di Frequenza: In esito ai percorsi, verrà rilasciato l'attestato di frequenza ai partecipanti destinatari che hanno completato il percorso formativo con il 100% di frequenza delle ore previste del corso . Modalità FAD (Formazione a Distanza): È consentita fino al 100% delle ore di corso previste, solo in modalità sincrona, per la formazione d'aula, e se indicata nell'offerta formativa fin dalla sua presentazione. Importante per la domanda: anticipatamente alla presentazione della domanda di contributo, le imprese dovranno rivolgersi al soggetto erogatore prescelto (come MJ Work), che provvede all'iscrizione dei dipendenti al corso tramite il sistema informativo SIUF . Ultimata l'iscrizione, l'impresa potrà inviare la richiesta esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandi e Servizi all'indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it . La sicurezza è un valore, e ora puoi rafforzarla a costo zero. Contatta MJ Work per una consulenza e scopri come la tua impresa in Lombardia può accedere ai voucher per la formazione sulla sicurezza. Conclusione Non Lasciare che Questa Opportunità Sfugga alla Tua Impresa! Ti offriamo un supporto completo: Identificazione Corsi dal Catalogo INAIL: Ti aiutiamo a selezionare i percorsi formativi più adatti alle tue esigenze e ammissibili al finanziamento, attingendo esclusivamente al Catalogo ufficiale INAIL/Regioni. Gestione Iscrizione SIUF: Ci occupiamo dell'iscrizione dei dipendenti al corso tramite il sistema informativo SIUF, un passaggio fondamentale prima della presentazione della domanda. Formazione di Qualità Certificata: Eroghiamo corsi di sicurezza altamente qualificati, anche con l'ausilio delle più moderne tecnologie immersive (realtà aumentata/virtuale), garantendo un apprendimento efficace e conforme ai requisiti del bando. Massimizzazione del Contributo: Lavoriamo per farti ottenere il massimo beneficio possibile dal bando, nel rispetto di tutti i vincoli. Allegato A.9 Contenuti offerte formative .pdf Scarica PDF • 206KB Allegato A.8 Catalogo Formazione Continua sicurezza .pdf Scarica PDF • 66KB Previous Next
- Perché il DVR non è solo un pezzo di carta? | MJ Work
< Back Perché il DVR non è solo un pezzo di carta? Ragosta Maria Chiara 5 mar 2025 📝 Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è davvero solo un obbligo burocratico? 🔹 Introduzione Quante volte hai sentito dire che il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è solo un obbligo burocratico? Molti lo considerano un fascicolo da tenere nel cassetto per evitare sanzioni, senza comprendere il suo vero valore. Ma la sicurezza sul lavoro non è solo una questione di carte: è una responsabilità concreta verso i lavoratori e l’azienda stessa. In questo articolo vedremo perché il DVR è un documento fondamentale e come può diventare un vero strumento di prevenzione. 🔹 Cosa dice la normativa? Il DVR è un obbligo previsto dal D.Lgs. 81/08, che impone a tutte le aziende con almeno un dipendente di redigere questo documento per: ✅ Identificare i pericoli presenti nell’ambiente di lavoro. ✅ Valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. ✅ Definire le misure di prevenzione e protezione. Il Datore di Lavoro è responsabile della redazione e dell’aggiornamento del DVR, con il supporto di figure come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e il Medico Competente, quando necessario. Ma allora, se la legge lo impone, perché in molte aziende resta solo un documento formale? 🔹 DVR: strumento di sicurezza o carta inutile? Un DVR inefficace è solo un costo e un rischio per l’azienda. Un DVR ben fatto, invece, può: ✔ Prevenire infortuni: individuando i rischi prima che si trasformino in incidenti. ✔ Migliorare la formazione: i lavoratori devono conoscere i pericoli e sapere come proteggersi. ✔ Garantire la conformità alle normative: evitando sanzioni e responsabilità legali. ✔ Aumentare la produttività: un ambiente di lavoro sicuro riduce le assenze e migliora il benessere. Il problema è che troppo spesso il DVR viene visto solo come un obbligo burocratico, redatto in modo frettoloso e senza coinvolgere chi lavora sul campo. Un DVR efficace deve essere aggiornato, operativo e realmente utilizzato in azienda. 🔹 I rischi di un DVR inadeguato Se il DVR è solo un pezzo di carta, le conseguenze possono essere molto serie: ❌ Aumento del rischio di incidenti: senza un’analisi adeguata, i pericoli non vengono gestiti. ❌ Sanzioni e responsabilità legali: in caso di ispezioni, un DVR incompleto può portare a multe salate e, nei casi più gravi, a responsabilità penali per il datore di lavoro. ❌ Maggiori costi aziendali: un incidente sul lavoro non comporta solo danni fisici ai lavoratori, ma anche fermi produttivi, indennizzi e aumento dei premi assicurativi. Non basta avere un DVR. Bisogna usarlo come strumento di gestione attiva della sicurezza. 🔹 Come rendere il DVR un documento “vivo” Per trasformare il DVR da semplice documento formale a strumento di prevenzione, ecco alcuni passi fondamentali: ✅ Coinvolgere attivamente i lavoratori Chi meglio dei lavoratori conosce i rischi del proprio mestiere? Organizzare riunioni periodiche e raccogliere segnalazioni può migliorare l’efficacia del DVR. ✅ Integrare il DVR nella formazione Non deve essere solo un documento scritto: usarlo nei corsi di formazione aiuta i dipendenti a comprendere i rischi specifici della loro mansione. ✅ Aggiornarlo regolarmente Il DVR non è un documento statico. Ogni cambio di attrezzature, procedure o introduzione di nuove mansioni richiede una revisione del documento. ✅ Monitorare e verificare l’applicazione Un DVR efficace non serve solo a individuare i rischi, ma anche a garantire che le misure di prevenzione vengano realmente applicate. Verifiche periodiche e audit interni possono fare la differenza. 🔹 Conclusioni Il DVR non è solo un pezzo di carta, ma il cuore della sicurezza aziendale. Vederlo solo come un obbligo significa mettere a rischio i lavoratori e l’azienda stessa. 👉 E nella tua azienda? Il DVR è un documento operativo o solo un fascicolo dimenticato? Contattaci per supporto e informazioni per la tua documentazione aziendale! Previous Next
- Corso Motoseghe
Corso Attrezzature da Lavoro Corso Motoseghe Costo 110,00 € + IVA Durata 4 ore Richiedi info < Back Il Corso di Formazione sull'Uso in sicurezza della Motosega, viene erogato ai sensi degli Art. 37 e 73 comma 5 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09. Il corso viene strutturato seguendo l'impostazione dell’Accordo Stato-Regioni 22 febbraio 2012, prevedendo una sessione teorica (composta da modulo giuridico-normativo e modulo tecnico di 2 ore) e da una sessione pratica (modulo pratico di 2 ore). Al termine del corso è previsto il superamento di un test di valutazione con verifica del grado di apprendimento scritto ed una prova pratica. Al termine del corso viene rilasciato l'attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento alla conduzione dell'attrezzatura. Categoria Corso Attrezzature da Lavoro Destinatari del corso Il corso è rivolto a tutti coloro, titolari di azienda, soci, coadiuvanti familiari, dipendenti e lavoratori autonomi ecc, che utilizzano anche in maniera saltuaria la motosega. Modalità di Erogazione Presenza in aula Prevista la Prova Pratica Come iscriversi Per Iscriversi è necessario scrivere all'indirizzo mail info@mjwork.it il quale provvederà ad inviarvi la scheda di iscrizione, e le istruzioni per il corso. Per la conferma di iscrizione è NECESSARIO inviare : - Domanda di Iscrizione compilata ; - Fotocopia della Carta di identità e codice fiscale ; - Copia della Distinta di pagamento del Corso. PER QUESTA TIPOLOGIA DI FORMAZIONE E' PREVISTA LA PROVA PRATICA. E' PERTANTO NECESSARIO PRESENTARSI AL CORSO CON I SEGUENTI DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE): - GUANTI DI PROTEZIONE MECCANICA - SCARPE DI SICUREZZA ANTINFORTUNISTICHE, - ABBIGLIAMENTO COMODO. MJ WORK ORGANIZZA CORSI AD HOC PER LE AZIENDE ANCHE DIRETTAMENTE PRESSO LA VOSTRA SEDE AZIENDALE. In caso di corso aziendale, il corso può essere customizzato su richiesta dell'azienda, inserendo il vostro materiale e le vostre procedure, se presenti. IL CORSO VERRA’ ATTIVATO SOLO AL RAGGIUNGIMENTO MINIMO DEL NUMERO DI PARTECIPANTI.
- Corso Attrezzature per Manutenzione del Verde
Corso Attrezzature da Lavoro Corso Attrezzature per Manutenzione del Verde Costo 180,00 € + IVA Durata 8 ore Richiedi info < Back Il Corso di Formazione sull'Uso in sicurezza delle Attrezzature per Manutenzione del Verde / Attrezzature da Giardino (motosega. rasaerba, decespugliatore, trattorino e tagliasiepe), viene erogato ai sensi degli Art. 37 e 73 comma 5 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09. Il corso viene strutturato seguendo l'impostazione dell’Accordo Stato-Regioni 22 febbraio 2012, prevedendo una sessione teorica (composta da modulo giuridico-normativo e modulo tecnico di 4 ore) e da una sessione tecnico-pratica (modulo tecnico-pratico di 4 ore). Al termine del corso è previsto il superamento di un test di valutazione con verifica del grado di apprendimento scritto ed una prova pratica. Al termine del corso viene rilasciato l'attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento alla conduzione dell'attrezzatura. Categoria Corso Attrezzature da Lavoro Destinatari del corso Il corso è rivolto a tutti coloro, titolari di azienda, soci, coadiuvanti familiari, dipendenti e lavoratori autonomi ecc, che utilizzano anche in maniera saltuaria le attrezzature per la manutenzione del verde. Modalità di Erogazione Presenza in aula Prevista la Prova Pratica Come iscriversi Per Iscriversi è necessario scrivere all'indirizzo mail info@mjwork.it il quale provvederà ad inviarvi la scheda di iscrizione, e le istruzioni per il corso. Per la conferma di iscrizione è NECESSARIO inviare : - Domanda di Iscrizione compilata ; - Fotocopia della Carta di identità e codice fiscale ; - Copia della Distinta di pagamento del Corso. PER QUESTA TIPOLOGIA DI FORMAZIONE E' PREVISTA LA PROVA PRATICA. E' PERTANTO NECESSARIO PRESENTARSI AL CORSO CON I SEGUENTI DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE): - GUANTI DI PROTEZIONE MECCANICA - SCARPE DI SICUREZZA ANTINFORTUNISTICHE, - ABBIGLIAMENTO COMODO. MJ WORK ORGANIZZA CORSI AD HOC PER LE AZIENDE ANCHE DIRETTAMENTE PRESSO LA VOSTRA SEDE AZIENDALE. In caso di corso aziendale, il corso può essere customizzato su richiesta dell'azienda, inserendo il vostro materiale e le vostre procedure, se presenti. IL CORSO VERRA’ ATTIVATO SOLO AL RAGGIUNGIMENTO MINIMO DEL NUMERO DI PARTECIPANTI.
- Corso Gru a Torre a Rotazione in Alto e/o in Basso Aggiornamento - ASR 17/04/2025
Corso Attrezzature da Lavoro Corso Gru a Torre a Rotazione in Alto e/o in Basso Aggiornamento - ASR 17/04/2025 Costo 100,00 € + IVA Durata 4 ore Richiedi info < Back Il Corso per Addetto alla Conduzione di Gru a Torre a Rotazione in Alto e/o in Basso, viene erogato ai sensi degli Artt. 37 e 73 comma 5 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09 e dal Nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR). Il corso ha una validità quinquennale ed è soggetto ad aggiornamento obbligatorio di minimo 4 ore pratiche entro la scadenza. La formazione, come previsto dal nuovo Accordo, deve essere svolta esclusivamente in presenza (teoria e pratica). Al termine del corso e con il superamento delle prove di verifica, viene rilasciato l'attestato di abilitazione alla conduzione dell'attrezzatura. Categoria Corso Attrezzature da Lavoro Destinatari del corso Il corso è rivolto a tutti coloro, titolari di azienda, soci, coadiuvanti familiari, dipendenti e lavoratori autonomi ecc, che utilizzano anche in maniera saltuaria la Gru a Torre e devono rinnovarne l'abilitazione. Modalità di Erogazione Presenza in aula Prevista la Prova Pratica Come iscriversi Per Iscriversi è necessario scrivere all'indirizzo mail info@mjwork.it il quale provvederà ad inviarvi la scheda di iscrizione, e le istruzioni per il corso. Per la conferma di iscrizione è NECESSARIO inviare : - Domanda di Iscrizione compilata ; - Fotocopia della Carta di identità e codice fiscale ; - Copia della Distinta di pagamento del Corso. Il corso viene erogato in modalità presenza in aula oppure in modalità Videoconferenza (FAD Sincrona) ai sensi della circolare 11/03/2013, prot. 12, punto 3. MJ WORK ORGANIZZA CORSI AD HOC PER LE AZIENDE ANCHE DIRETTAMENTE PRESSO LA VOSTRA SEDE AZIENDALE. In caso di corso aziendale, il corso può essere customizzato su richiesta dell'azienda, inserendo il vostro materiale e le vostre procedure, se presenti. IL CORSO VERRA’ ATTIVATO SOLO AL RAGGIUNGIMENTO MINIMO DEL NUMERO DI PARTECIPANTI.
- Decreto Direttoriale n. 115/2025 | MJ Work
< Back Decreto Direttoriale n. 115/2025 Ragosta Maria Chiara 5 mag 2025 🧩Un Passo Avanti per la Certificazione della Parità di Genere nelle Aziende Italiane Il panorama aziendale italiano si arricchisce di un nuovo, fondamentale strumento per promuovere la parità di genere: il Decreto Direttoriale n. 115 del 17 marzo 2025 . Pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, questo decreto aggiorna le Linee guida per la programmazione e progettazione delle attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione della parità di genere , in linea con la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022. Questo provvedimento rappresenta un tassello cruciale nel percorso verso una cultura aziendale più inclusiva ed equa. Riconoscendo il ruolo centrale della formazione nel cambiamento organizzativo, il decreto mira a fornire un quadro chiaro e strutturato per le aziende che intendono intraprendere il processo di certificazione della parità di genere. Cosa prevedono le Linee Guida? Le Linee guida delineate dal Decreto Direttoriale n. 115/2025 offrono un orientamento strategico e operativo per la progettazione di interventi formativi efficaci. Le Linee guida mirano a supportare le Regioni nella progettazione e attuazione di attività formative necessarie per il conseguimento della certificazione di parità di genere, creando un sistema flessibile e condiviso che risponda alle specificità territoriali e aziendali, senza essere vincolante. Tra i punti salienti, si evidenziano: Obiettivi della formazione: Le attività formative dovranno mirare a sensibilizzare, informare e sviluppare competenze specifiche sui temi della parità di genere, della non discriminazione, dell'inclusione e della valorizzazione delle diversità. Destinatari della formazione: Le Linee guida sottolineano l'importanza di coinvolgere tutti i livelli aziendali, dal management ai dipendenti, con percorsi formativi mirati in base ai ruoli e alle responsabilità. Contenuti formativi: I moduli formativi dovranno affrontare tematiche chiave come la cultura di genere, i pregiudizi inconsci, le politiche di conciliazione vita-lavoro, la parità retributiva, la prevenzione delle molestie e la promozione di leadership inclusive. Metodologie didattiche: Il decreto incoraggia l'adozione di metodologie partecipative e interattive, in grado di favorire l'apprendimento attivo e la consapevolezza individuale e collettiva. Valutazione dell'efficacia: Le Linee guida prevedono la necessità di monitorare e valutare l'impatto delle attività formative, al fine di misurarne l'efficacia nel promuovere un cambiamento culturale duraturo. Integrazione con la Prassi UNI/PdR 125:2022: Il decreto si pone in stretta sinergia con la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, fornendo indicazioni operative per la realizzazione degli interventi formativi richiesti per l'ottenimento della certificazione. Struttura dei Percorsi Formativi La progettazione formativa è articolata in tre livelli: 1. Formazione introduttiva: sensibilizzazione sul valore della parità di genere e comprensione del sistema di certificazione. 2. Formazione sui KPI: approfondimento delle sei aree strategiche individuate nella Prassi UNI/PdR 125:2022, orientando le imprese sulla gestione e monitoraggio dei KPI per la parità di genere. 3. F ormazione specifica: sviluppo di competenze approfondite per coprire i singoli indicatori di KPI e implementare politiche e prassi concrete. Ambiti Tematici Le sei aree strategiche di valutazione sono: 1. Cultura e strategia aziendale 2. Governance e leadership 3. Gestione delle risorse umane (HR) 4. Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda 5. Equità retributiva per genere 6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro Modalità di Implementazione Le Linee guida suggeriscono tre possibili modalità di implementazione: - Stipula di un Accordo ex art.15 della L. n. 241/90 tra la Regione e Unioncamere e/o Unione regionale delle Camere di commercio. - Definizione di un bando ad hoc a livello regionale per coprire l’offerta formativa a favore delle imprese. - Finanziamento in complementarità con le attività formative finanziate a valere sulla programmazione del FSE+, attraverso l’affidamento della formazione a un soggetto già selezionato per attività analoghe su un bando FSE+ o la predisposizione di un bando con risorse congiunte. Implicazioni per le Aziende L'emanazione del Decreto Direttoriale n. 115/2025 rappresenta un'opportunità significativa per le aziende italiane che desiderano: Rafforzare la propria cultura aziendale: Attraverso la formazione, le aziende possono promuovere valori di equità e inclusione, creando un ambiente di lavoro più positivo e produttivo. Migliorare la propria reputazione: L'ottenimento della certificazione della parità di genere, supportato da una formazione mirata, può accrescere l'attrattività dell'azienda nei confronti di talenti e stakeholder sensibili a queste tematiche. Accedere a benefici e opportunità: La certificazione può aprire le porte a vantaggi competitivi, agevolazioni fiscali e opportunità di partecipazione a bandi e progetti che premiano l'impegno per la parità di genere. Adempiere a requisiti normativi futuri: In un contesto normativo in evoluzione, investire nella formazione sulla parità di genere rappresenta una strategia lungimirante per prepararsi a eventuali obblighi futuri. Conclusioni Il Decreto Direttoriale n. 115 del 17 marzo 2025 segna un importante passo avanti nella promozione della parità di genere nel tessuto economico italiano. Le Linee guida per la formazione rappresentano uno strumento operativo prezioso per le aziende che intendono seriamente intraprendere il percorso di certificazione. Investire in una formazione di qualità, in linea con le indicazioni del decreto e della Prassi UNI/PdR 125:2022, non è solo un adempimento burocratico, ma un vero e proprio investimento nel futuro e nella sostenibilità dell'impresa. MJ Work è a disposizione per supportare le aziende nella progettazione e realizzazione di percorsi formativi efficaci in linea con il Decreto Direttoriale n. 115/2025 e la Prassi UNI/PdR 125:2022. Contattaci per saperne di più! Leggi il Decreto Direttoriale 115/2025 decreto-direttoriale-n-115-del-17-marzo-2025 .pdf Scarica PDF • 576KB Scopri di più sulla UNI/PdR 125:2022 alla pagina https://www.mjwork.it/parit%C3%A0-di-genere Previous Next
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